Auguste Comte

Pensiero positivista

Il positivismo come termine è solitamente inteso come un particolare modo di pensare. Per Comte, inoltre, la metodologia è un prodotto di una riclassificazione sistematica delle scienze e di una concezione generale dello sviluppo dell’uomo nella storia: la legge delle tre fasi. Comte, come il marchese de Condorcet che ha riconosciuto come un predecessore e GWF Hegel che ha incontrato a Parigi, era convinto che nessun dato può essere adeguatamente compreso se non nel contesto storico. I fenomeni sono intelligibili solo in termini di origine, funzione e significato nel corso relativo della storia umana.

Ma a differenza di Hegel, Comte ha sostenuto che non c’è Geist, o spirito, al di là della storia che si oggettivizza attraverso i capricci del tempo. Comte rappresenta un relativismo radicale: “Tutto è relativo; c’è l’unica cosa assoluta.”Il positivismo assolutizza la relatività come un principio che rende tutte le idee e i sistemi precedenti un risultato di condizioni storiche. L’unica unità che il sistema del positivismo offre nel suo pronunciato pregiudizio antimetafisico è l’ordine intrinseco del pensiero umano. Così la legge dei tre stadi, che ha scoperto già nel 1820, tenta di dimostrare che la storia della mente umana e lo sviluppo delle scienze seguono un modello determinante che parallelo alla crescita delle istituzioni sociali e politiche. Secondo Comte, il sistema del positivismo si basa sulla legge naturale e storica che “per la natura stessa della mente umana, ogni ramo della nostra conoscenza è necessariamente obbligato a passare successivamente nel suo corso attraverso tre diversi stati teorici: lo stato teologico o fittizio; lo stato metafisico o astratto; infine, lo stato scientifico o positivo.”

Queste fasi rappresentano diversi e opposti tipi di concezione umana. Il tipo più primitivo è il pensiero teologico, che poggia sulla “fallacia empatica” della lettura dell’esperienza soggettiva nelle operazioni della natura. La prospettiva teologica si sviluppa dialetticamente attraverso feticismo, politeismo, e monoteismo come gli eventi sono intesi come animati dalla propria volontà, quella di diverse divinità, o il decreto di un essere supremo. Politicamente lo stato teologico fornisce stabilità sotto i re intrisi di diritti divini e sostenuti dal potere militare. Mentre la civiltà progredisce, la fase metafisica inizia come una critica di queste concezioni in nome di un nuovo ordine. Le entità soprannaturali sono gradualmente trasformate in forze astratte proprio come i diritti politici sono codificati in sistemi di diritto. Nella fase finale della scienza positiva la ricerca della conoscenza assoluta viene abbandonata a favore di una modesta ma precisa indagine sulle relative leggi della natura. Gli ordini sociali assolutisti e feudali vengono sostituiti gradualmente aumentando il progresso sociale raggiunto attraverso l’applicazione della conoscenza scientifica.

Da questa indagine sullo sviluppo dell’umanità Comte è stato in grado di generalizzare una specifica metodologia positiva. Come René Descartes, Comte riconobbe l’unità delle scienze. Non si trattava, però, di un metodo di pensiero univoco, ma del successivo sviluppo della capacità dell’uomo di affrontare le complessità dell’esperienza. Ogni scienza possiede una specifica modalità di indagine. Matematica e astronomia erano scienze che gli uomini hanno sviluppato presto a causa della loro semplicità, generalità, e astrattezza. Ma l’osservazione e l’inquadramento delle ipotesi dovevano essere ampliati attraverso il metodo della sperimentazione per affrontare le scienze fisiche della fisica, della chimica e della biologia. Un metodo comparativo è richiesto anche per studiare le scienze naturali, l’uomo e le istituzioni sociali. Quindi anche la storia della scienza e della metodologia supporta la legge dei trefasi rivelando una gerarchia delle scienze e una direzione metodologica dal generale al particolare e dal semplice al complesso. La sociologia studia le società particolari in modo complesso poiché l’uomo è sia il soggetto che l’oggetto di questa disciplina. Si possono considerare i gruppi sociali dal punto di vista della “statica sociale”, che comprende gli elementi di coesione e ordine come la famiglia e le istituzioni, o dal punto di vista delle “dinamiche sociali”, che analizza lo stadio di sviluppo continuo che una data società ha raggiunto.



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