Cultura e vita quotidiana

La mutilazione genitale femminile (MGF), spesso definita eufemisticamente “circoncisione femminile” o “alterazione genitale” ma più precisamente chiamata taglio genitale femminile (FGC), è diffusa in tutta l’Africa occidentale. Il termine copre una vasta gamma di procedure, ma in Africa occidentale la procedura di solito comporta la rimozione di tutto il clitoride (chiamato infibulazione).

Anche se gli estranei spesso credono che le MGF siano associate all’Islam, in realtà pre-datano la religione (i documenti storici di infibulazione risalgono a 6000 anni fa) e ha molto più a che fare con tradizioni culturali di lunga data rispetto alla dottrina religiosa; nel Mali settentrionale prevalentemente musulmano, i tassi di prevalenza delle MGF sono inferiori al 10%. La procedura viene solitamente eseguita da ostetriche su ragazze e giovani donne. A volte usano strumenti chirurgici moderni, ma più spesso è fatto con una lama di rasoio o anche un pezzo di vetro. Se la procedura viene eseguita in un ambiente tradizionale, la ragazza non verrà anestetizzata, anche se al giorno d’oggi molte famiglie portano le loro figlie in cliniche per far eseguire la procedura da un medico qualificato. Le complicazioni, specialmente nell’ambiente tradizionale, includono l’infezione della ferita, che porta alla morte o cicatrici, che rende difficile il parto e la minzione.

In Africa occidentale, le MGF sono viste tra i tradizionalisti come importanti per il mantenimento della società tradizionale. Una donna inalterata sarebbe disonorare la sua famiglia e abbassare la sua posizione nella società, così come rovinare le proprie possibilità per il matrimonio – una donna circoncisa è pensato per essere una donna morale, e più probabilmente una vergine. Molti credono che, se lasciato, il clitoride possa rendere sterile una donna, o danneggiare e persino uccidere i suoi bambini non ancora nati.

Alcuni paesi dell’Africa occidentale hanno emanato leggi che vietano le MGF, ma una scarsa applicazione significa che, anche dove le MGF sono illegali, la pratica continua come prima. Le MGF sono illegali in Guinea, ad esempio, e punibili in alcuni casi con l’ergastolo con lavori forzati, ma si stima che il 96% delle donne sia ancora sottoposto alla procedura, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). Leggi contro le MGF sono sui libri anche in Burkina Faso, che ha comunque un tasso di prevalenza 76%, in Costa d’Avorio (38%) e in Senegal (26%). La pratica è estremamente comune anche in Mali (89%), Sierra Leone (88%), Gambia (76%), Mauritania (69%), Liberia (66%), Guinea-Bissau (50%) e Nigeria (27%), nessuna delle quali ha leggi che la vietano. Le MGF sono una pratica particolarmente comune tra i Fulani.

ONG Tostan (www.tostan.org) opera in tutta l’Africa occidentale a livello di villaggio con una serie di progetti a lungo termine per promuovere la fine della pratica, così come la salute materna, l’istruzione e altro ancora.



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