Diagnosi Intraoperatoria e Gestione di Acuta Ipotensivo Trasfusione di Sangue di Reazione (AHTR): UN Rapporto di Due Casi
SFONDO Acuta ipotensivo trasfusione di reazione (AHTR) è caratterizzata dalla brusca insorgenza di ipotensione immediatamente dopo l’inizio della trasfusione e di solito si risolve quando la trasfusione cessa. Studi recenti hanno dimostrato un’associazione con il trattamento preoperatorio con un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE). Questo rapporto presenta due casi di AHTR in pazienti non correlati e descrive la diagnosi e la gestione. CASE REPORT Una donna di 68 anni ha subito un intervento chirurgico di fusione lombare a causa di stenosi spinale e un uomo di 86 anni ha subito una pancreaticoduodenectomia (procedura di Whipple). Entrambi i pazienti erano stati trattati pre-operativamente con ACE-inibitori per l’ipertensione. Durante l’intervento chirurgico, entrambi i pazienti hanno manifestato ipotensione acuta profonda intraoperatoria immediatamente dopo la trasfusione di globuli rossi imballati (RBC). La trasfusione di sangue è stata interrotta immediatamente e il supporto emodinamico è stato dato con epinefrina, efedrina e fenilefrina. Una diagnosi della reazione emolitica acuta di trasfusione è stata esclusa dalla prova diretta dell’antiglobulina, dalla prova di emolisi del siero, dall’esclusione della mancata corrispondenza del gruppo sanguigno e da uno schermo dell’anticorpo post-trasfusione. Sono state escluse altre cause di ipotensione. I due pazienti sono stati confermati t hanno avuto un AHTR, sulla base degli attuali Centers for Disease Control and Prevention (CDC) criteri. In entrambi i casi, l’interruzione dell’intervento chirurgico non è stata possibile e l’intervento è continuato con un supporto emodinamico intermittente fornito con catecolamine e vasopressina. CONCLUSIONI L’AHTR è una diagnosi di esclusione, basata su risultati di laboratorio e clinici. La reazione emolitica trasfusionale acuta mediata da anticorpi e qualsiasi altra causa di ipotensione devono essere escluse il più rapidamente possibile. I pazienti ad alto rischio di sanguinamento intraoperatorio potrebbero trarre beneficio dalla cessazione degli ACE-inibitori pre-operatoria.