I lupi neri hanno cani da ringraziare
I lupi neri probabilmente non dovrebbero esistere. La stessa specie come i loro parenti grigi, questi lupi hanno una mutazione genetica che li induce a produce melanina in eccesso, un pigmento responsabile per il colore del mantello. L’origine dei lupi neri è stata a lungo un puzzle. A differenza degli animali domestici, le specie selvatiche di solito non presentano variazioni così drammatiche nella colorazione, specialmente all’interno della stessa popolazione. Mentre tutte le tigri sono arancioni e a strisce, e tutti gli orsi grizzly sono marroni, i lupi “grigi” vanno dal bianco puro al marrone al rosso al nero.
I ricercatori della Stanford University hanno scoperto che i cani possono essere la causa della colorazione insolita dei lupi. I cani hanno un gene unico per il melanismo, che è anche condiviso dai lupi neri europei, asiatici e americani. Gli scienziati stimano che il gene sia sorto da qualche parte tra 12.779 e 121.182 anni fa, con un tempo preferito di circa 50.000 anni. Anche se i lupi europei furono i primi a indossare un cappotto nero, furono i cani domestici a portare il gene ai lupi (e ai coyote) del Nord America.
La maggior parte delle nuove mutazioni tende a scomparire nel giro di poche generazioni. Con il lupo nordamericano, tuttavia, questo prestito genetico accidentale dai cani è diventato una parte stabile del DNA della loro popolazione. Chiaramente, i lupi neri traggono qualche beneficio dalla loro colorazione. I motivi per cui sono ancora un mistero: Il colore del mantello nero non aiuta nel camuffamento, ma poiché si verifica più frequentemente nei lupi meridionali, che abitano la foresta, può avere qualche vantaggio per la vita nei climi più caldi.
Il gene del melanismo nei lupi è uno dei pochi casi, forse anche l’unico, in cui l’incrocio con un animale domestico ha conferito un vantaggio adattativo a un animale selvatico. Mentre il cambiamento climatico progredisce e le foreste marciano verso nord, potrebbe essere che la popolazione di lupi “grigi” passerà presto al nero, tutto grazie ad alcuni cagnolini melanistici e preistorici.
Tramite il New York Times. Immagine tramite Carnivora.