L’arresto di amiodarone dopo aver trattato con successo la fibrillazione atriale che si verifica dopo un intervento chirurgico cardiaco aumenta il rischio di recidiva?

Obiettivi: La fibrillazione atriale (AF) a seguito di cardiochirurgia è comune e può complicare il recupero postoperatorio. L’amiodarone è un farmaco usato frequentemente per la cardioversione. Alcuni medici sostengono solo l’uso ospedaliero di amiodarone fino alla cardioversione, mentre altri continuano il suo uso per diverse settimane dopo la chirurgia cardiaca. La somministrazione involontaria a lungo termine del farmaco potrebbe essere dannosa. Questo studio ha valutato il rischio di recidiva di AF in 2 diversi regimi di trattamento con amiodarone.

Metodi: Da gennaio 2005 a luglio 2007, abbiamo esaminato 296 pazienti che hanno sviluppato AF postoperatoria. Il gruppo A era composto da 198 pazienti che sono stati dimessi in trattamento con amiodarone e il gruppo B era composto da 98 pazienti che sono stati dimessi senza trattamento con amiodarone. I pazienti sono stati seguiti per 8 settimane dopo la chirurgia cardiaca e sono stati osservati per lo sviluppo di sintomi come palpitazioni, attacco ischemico transitorio (TIA), ictus e recidiva o riammissione per AF. Inoltre, abbiamo valutato un gruppo di controllo di 145 pazienti con caratteristiche simili e nessuna AF postoperatoria per l’incidenza di ictus e AF e abbiamo confrontato i risultati con i loro tassi nei gruppi di studio.

Risultati: I pazienti dimessi in terapia con amiodarone hanno avuto più probabilità di manifestare episodi di palpitazioni rispetto a quelli non trattati con amiodarone (13% contro 10%); tuttavia, i tassi di recidiva di AF erano quasi gli stessi per i 2 gruppi (8% e 9%, rispettivamente). Anche i 2 gruppi non hanno mostrato alcuna differenza nell’incidenza di TIA e ictus (5% contro 4%). Una bassa incidenza di ictus e AF (1% -2%) è stata osservata in pazienti senza AF perioperatoria.

Conclusioni: Il trattamento a lungo termine dei pazienti con amiodarone deve essere riconsiderato, perché potrebbe non essere efficace come si pensava in precedenza nel prevenire i sintomi e le recidive della FA. La sorprendente incidenza di eventi neurologici richiede ulteriori indagini.



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