Nessuna Canzone è Sicuro Da Noi

Nina Simone canta “Strange Fruit” di Abel Meeropol

17 dicembre 2018 | Daniel Reza Sabzghabaei

Per la Canzone del Giorno per tutta la settimana, Ho intenzione di dare a voi cinque canzoni, che per me, definire e sfidare il genere, e non solo influenti di me come compositore, ma hanno anche cambiato il mio punto di vista sull’arte come un intero.

La mia prima selezione è “Strange Fruit” del cantautore ebreo-americano Abel Meeropol, interpretata dall’incomparabile Nina Simone dalla sua versione del 1974 A Portrait of Nina. Meeropol scrisse il poema iniziale nel 1937, sotto il nome di “Bitter Fruit”, in reazione alla fotografia di Lawrence Beitler (warning, graphic depiction of lynching) del linciaggio del 1930 di Thomas Shipp e Abram Smith a Marion, Indiana. Meeropol alla fine impostare la poesia se stesso come una protesta contro i linciaggi e la violenza verso le persone di colore e ha cambiato il titolo a quello che è è oggi. Billie Holiday ha reso popolare la canzone, ed è diventata parte del greater American lexicon, la Biblioteca del Congresso aggiungendola al National Recording Registry nel 2002. Il lavoro seminale, scritto da un ebreo-americano che ha anche affrontato la discriminazione e la persecuzione, è un racconto duro, potente e pungente di questo disgustoso periodo della storia americana, e funge da ricordo per quelle vite nere perse a causa della violenza della mafia e del razzismo in America, che purtroppo persiste ancora oggi, con la brutalità della polizia e

Il semplice accompagnamento, unito alla poesia inquietante e struggente, si fonde per formare un pezzo di musica, poesia e dramma alla deriva e intenso, penombrale in soli tre brevi minuti–una parziale illuminazione del linciaggio in America. Nina e la performance assolutamente iconica della sua band stellare qui aggiungono solo alla gravità di questo lavoro. I delicati e sottili riempimenti delle percussioni creano uno stato di animazione vuoto e sospeso; la dicotomia tra i pochi attacchi dal piano e l’incessante Rodi organo, galleggiante dolcemente nell’etere prima di esplorare la piena registro, mazily e liberamente; l’imprevisto e specter-come ingresso del flauto alla fine; Nina testo di consegna, a volte con precise sibilanti, mentre altre languido libertà; Nina diverse timbriche palato, a volte intenso e forte, a volte dolce e carezzevole; Nina finale e drammatica discesa sul “lascia”, un cenno di Billie registrazione originale, molto estesa e preso un ulteriore passo avanti con la Nina, ha la forza di un raid aereo sirena che echeggia una nazione, e la forzata e vulnerabili vibrato di “strano”, la canzone finale di riga, una donna esausta da un’industria e la società che non vuole una donna nera nella parte superiore del suo gioco, raccontando le loro atrocità: “Qui c’è uno strano e amaro raccolto.”

Metti un altro modo: La performance di Nina Simone di Strange Fruit di Abel Meeropol realizza più dramma crudo in tre minuti di quanto spesso riescano a fare intere opere – un’eclissi parziale dell’anima.

Daniel Reza Sabzghabaei

Daniel Reza Sabzghabaei (دانیال ر ASCا سبزقبایی) (ASCAP) è un compositore e cantante il cui lavoro mira a sottolineare la malleabilità del tempo e il modo in cui lo sperimentiamo, non solo nella sala da concerto ma anche nella vita di tutti i giorni. La sua musica è stata eseguita e commissionata da organizzazioni tra cui: L’Intimacy of Creativity Festival di Hong Kong, i progetti Beth Morrison, il New York Festival of Song, Contemporaneous, Moab Music Festival dello Utah, VocalEssence del Minnesota, Voci di cambiamento di Dallas, The Esoterics di Seattle e il Busan Choral Festival. Daniel è attualmente uno studente di dottorato e Sage Fellow presso la Cornell University.

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