Selezione di un decongestionante

Antistaminici e decongestionanti sono spesso usati in modo intercambiabile e in combinazione per una varietà di malattie respiratorie superiori che vanno dalla rinite allergica al comune raffreddore; tuttavia, queste due classi di farmaci hanno azioni terapeutiche distinte. Quando somministrati da soli, gli antistaminici non hanno alcun valore nel ridurre la congestione nasale. Pertanto, molti prodotti allergici contengono anche decongestionanti. Al contrario, i rimedi per la tosse e il raffreddore spesso contengono antistaminici nonostante la loro mancanza di efficacia in queste condizioni. La congestione nasale, d’altra parte, indipendentemente dalla sua causa, risponde abbastanza bene ai decongestionanti. La via topica fornisce una diminuzione più rapida e più intensa della resistenza delle vie aeree nasali, ma ha una durata più breve e il potenziale di produrre congestione di rimbalzo nei pazienti con rinite allergica, mentre gli agenti orali non lo fanno. Fenilpropanolamina, pseudoefedrina e fenilefrina sono i decongestionanti più comuni. Sebbene tutte siano ammine simpaticomimetiche, la loro efficacia varia. In particolare, la fenilefrina è soggetta al metabolismo di primo passaggio e pertanto non è biodisponibile nelle dosi attualmente raccomandate. Inoltre, fenilpropanolamina e pseudoefedrina, ma non fenilefrina, sono decongestionanti efficaci. Le formulazioni a rilascio lento consentono un intervallo di dosaggio più lungo, specialmente durante la notte. Tuttavia, la maggior parte delle formulazioni disponibili negli Stati Uniti sono prodotte e vendute senza controllo della Food and Drug Administration. Poiché la dissoluzione in vitro di molti di questi prodotti differisce, è possibile che alcune delle formulazioni generiche non siano bioequivalenti ai prodotti di marca stabiliti. Pertanto, i farmacisti non dovrebbero sostituire le formulazioni senza discutere la questione con il prescrittore.



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