Test di intelligenza
Le prove aneddotiche di coloro che si prendono cura dei grigi africani hanno da tempo suggerito che i pappagalli possiedono un’elevata intelligenza innata. La comportamentista e psicologa americana Irene Pepperberg ha confermato queste osservazioni con i suoi studi sulle capacità cognitive dei grigi africani, usando un uccello di nome Alex e, in seguito, altri esemplari. Alex, che era stato acquistato da un negozio di animali a Chicago nel 1977, si dimostrò ricettivo ai tentativi di Pepperberg di addestrarlo usando un rinforzo comportamentale positivo. Tra le sue realizzazioni più significative è stato dimostrando inequivocabilmente che i pappagalli potevano associare il suono e il significato, demolendo teorie di lunga data che gli uccelli erano in grado di imitare solo le voci umane. Al momento della sua morte nel 2007, poteva usare l’inglese per contare fino a sei, etichettare correttamente oggetti di cinque forme e sette colori e differenziare gruppi di oggetti per colore, materiale e forma. Ha inoltre utilizzato l’inglese per comunicare con altri grigi africani nel laboratorio di Pepperberg, incoraggiando e castigando variamente i loro sforzi per etichettare e categorizzare.
Studi di altri ricercatori hanno stabilito che i grigi africani possono usare il ragionamento deduttivo per scegliere correttamente tra coppie di scatole—una contenente cibo, l’altra vuota—quando vengono scossi e che coppie di pappagalli sono in grado di lavorare insieme per ottenere una ricompensa alimentare. Si pensa che l’intelligenza della specie sia tra le più alte tra gli animali non umani, incluse scimmie e cetacei; alcuni ricercatori hanno paragonato le sue capacità di ragionamento a quelle di un bambino umano di tre o quattro anni.