False-negative HIV anticorpal results

Idealmente HIV test degli anticorpi devono essere sia estremamente sensibili e in grado di riconoscere tutti i sottotipi di HIV noti. In questo rapporto sono descritti tre pazienti i cui sieri non hanno reagito con un test anticorpale HIV basato su oligopeptidi sintetici. I pazienti erano un maschio pakistano infettato di recente, un maschio australiano infettato da diversi anni e una donna ugandese con AIDS. La presenza di anticorpi anti-HIV è stata confermata mediante un algoritmo standard con diversi formati di analisi. Tutti e tre i sieri non hanno reagito in un test immunoassorbente legato all’enzima antiglobulina (ELISA) (Bioelisa HIV-1+2, Biokit SA). Nei tre casi non è stato possibile individuare un unico motivo alla base del fallimento del saggio. Il primo paziente, probabilmente infettato di recente quando testato per la prima volta, è stato fortemente positivo dallo stesso test un anno dopo, confermando la relativa insensibilità dei test oligopeptidici riportati in precedenza per rilevare la risposta anticorpale precoce. Gli altri due pazienti sembrano essere stati infettati per diversi anni. Sebbene sia improbabile che sia stato infettato da un virus non clade B, il campione del paziente 2 mancava di anticorpi rilevabili alla glicoproteina transmembrana (gp41), il sito degli oligopeptidi sintetici. Il paziente 3, di origine ugandese, è risultato essere infetto da un virus non del clade B. Sebbene il suo siero abbia reagito fortemente al sottotipo B gp41 in Western blot, non è riuscito a reagire nell’ELISA antiglobulina. Poiché non sembra esserci un’unica spiegazione comune per questi tre fallimenti, ci sono poche possibilità di identificare prospetticamente quelle situazioni in cui è probabile che i test utilizzando saggi che impiegano oligopeptidi sintetici sulla fase solida falliscano.



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